IL CONFESSIONALE, "PORTA SANTA DELL'ANIMA".

INTERVISTA RILASCIATA IL 13 APRILE 2015 A RADIO VATICANA

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"Il confessionale, durante il Giubileo straordinario della Misericordia, sarà 'la Porta Santa dell'anima'. E la celebrazione del sacramento della Riconciliazione occasione per un incontro vivo e vero con Cristo Misericordioso". Lo afferma mons. Krzysztof Nykiel, Reggente della Penitenzieria Apostolica, commentando le parole di Papa Francesco nel testo della Bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia, 'Misericordiae vultus', pubblicata l'11 aprile.

 

Un anno propizio per riscoprire la confessione

"Nei paragrafi 17 e 18 del documento - ricorda mons. Nykiel - il Papa afferma che il Giubileo sarà un anno propizio per riscoprire la centralità del sacramento della confessione nella vita della Chiesa". "Chiunque vorrà sperimentare la gioia di sentirsi accolto e amato da Dio dovrà infatti accostarsi al confessionale, perché è principalmente attraverso questo sacramento che Dio si manifesta all'uomo come Padre che non si stanca mai di perdonare e di salvare". 

"Per questo - spiega il Reggente - il confessionale, durante l'Anno santo, sarà la 'Porta Santa dell'anima'. Infatti, come i pellegrini che da tutto il mondo giungeranno a Roma, per ottenere l'indulgenza plenaria dovranno passare attraverso la Porta Santa della Basilica di San Pietro, così il fedele, per ottenere l'assoluzione dei propri peccati e sperimentare la gioia del perdono di Dio, dovrà passare attraverso le porte del confessionale". 

 

Confessione: momento quotidiano di fede

"In questo modo - spiega mons. Nykiel - la celebrazione del sacramento diventa anche luogo nel quale s'impara, si scopre e si vive, sulla propria pelle, la grandezza dell'amore di Dio che scuote il nostro cuore dall'orrore e dal peso del peccato, lo rende cosciente e lo indirizza sempre più alla gioia del vangelo". "Il sacramento della riconciliazione acquisisce così un significato di fede esistenziale, poiché il segno della riconciliazione non è in dissonanza con la quotidianità del credente". 

 

La responsabilità dei confessori

"Papa Francesco - conclude il Reggente della Penitenzieria - affida, infatti, ai confessori un'importante compito pastorale che è quello di favorire l'incontro tra i fedeli - specialmente i più lontani dalla grazia di Dio - e la misericordia di Dio. Essi devono essere sorgenti zampillanti di misericordia dove ogni cristiano potrà attingere, in qualunque momento senza sosta, l'acqua del perdono e della salvezza".  


(Fabio Colagrande)

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